Una delle questioni che maggiormente riguarda da vicino gli italiani è quella legata al mutuo per l’acquisto di una casa. Una necessità e responsabilità che pesa sulle spalle di milioni di famiglie del nostro Paese, per mettere un tetto sulla testa ai figli e assicurare una dimora sicura in cui poter far crescere in sicurezza e serenità la prole.
Un desiderio che, oggi, è sempre più difficile da raggiungere. Un sogno sempre più lontano in un mondo del lavoro sempre più precario. A tal punto che, molto spesso, i migliori bonus di casino online propongono i premi in denaro utili per acquistare casa e, addirittura, ci sono dei giochi che ti consentono di vincerla.
Del resto, si sa. Una casa spesso comporta esborsi economici ed interessi che gravano poi sulla condizione reddituale di un nucleo familiare. Esaminiamo per tanto questa tematica sviscerandone diversi aspetti: dallo scarico degli interessi passivi del mutuo prima casa, alla questione mutuo per la seconda casa, passando per le incidenze sul 730, le detrazioni, la rendicontazione e tanto altro ancora.
Il mutuo prima casa si può scaricare?
Iniziamo questa disamina legata agli interessi passivi del mutuo concentrandoci sulla prima casa. Quindi come e se è possibile scaricare i suddetti interessi. Stando a quelle che sono le indicazioni della stipula del contratto di acquisizione di una prima abitazione, chi lo sottoscrive ha diritto alla detrazione dall’Irpef degli interessi passivi. Ciò ivi compresi eventuali oneri accessori pagati all’istituto bancario di pertinenza. Tale detrazione viene calcolata basandosi su di una percentuale del 19% su un massimo di 4000 euro.
Come scaricare gli interessi passivi del mutuo?
Dopo aver risposto in maniera positiva alla domanda riguardante lo scarico possibile degli interessi passivi sul mutuo prima casa, vediamo ora come si sviluppa quest’ultimo. Ossia come effettuare lo scarico degli interessi: la questione è molto semplice e coinvolge il 730. Al momento della sua compilazione, infatti, occorre riempire gli spazi che vanno sotto la categoria E, dalla voce E7 a quella E12. Qui bisogna specificare le somme relative agli interessi passivi, spese e oneri accessori e così via.
Scaricare mutuo prima casa senza residenza: si può fare?
Un discorso un tantino diverso è quello che concerne lo scarico per il mutuo prima casa senza residenza. In questo caso, bisogna sottolineare come il mancato trasferimento di residenza comporti un annullamento del beneficio sopra indicato. Tale trasferimento deve essere effettuato entro 12 mesi dall’acquisizione dell’immobile presso l’impresa di riferimento. Qualora questo passaggio non viene effettuato per tempo, decade la detrazione fiscale spiegata nei paragrafi precedenti.
Scaricare mutuo seconda casa: è possibile?
Lo scarico e la detrazione degli interessi sull’acquisto di un immobile riguarda solo la prima casa e non può in alcun modo interessare anche una seconda abitazione. Infatti quest’ultima non è definita come dimora principale e per tanto non rispetta i requisiti necessari alla possibilità di scaricare gli interessi passivi. Quindi quando si parla di seconda casa non bisogna avere dubbi: la detrazione non è possibile e non vi sono eccezioni a questa regola.
Quanto si recupera con il 730 interessi mutuo?
In parte abbiamo già trattato la questione che andiamo ora a riprendere e che si collega al recupero tramite 730 degli interessi sul mutuo prima casa. Infatti, poco sopra, abbiamo evidenziato come tramite la compilazione della modulistica 730 delle aree che vanno sotto la voce E, dalla E7 alla E12, vi sia la possibilità di recuperare una somma pari al 19% sulla cifra spesa per un massimo di 4000 euro. Andando poi a fare una sommatoria di tutte le quote di interessi pagate annualmente, si ottiene la cifra complessiva su cui calcolare la detrazione. Da qui effettuare il 19%, ossia dividere prima la somma totale annuale citata per 100, e poi moltiplicare per 19.
Quando non si possono detrarre gli interessi del mutuo?
Oltre che per la questione seconda casa, quindi non abitazione principale, esente da detrazione su interessi passivi maturati, esiste un’altra circostanza per cui non si possono scaricare gli interessi del mutuo. Essa concerne la casistica che prende in considerazione la conclusione del contratto dopo il 31 dicembre 1992 per ragioni differenti dall’acquisto della prima dimora. La sfera di pertinenza in questione è sempre quella di detrazione Irpef per interessi passivi maturati su mutuo seconda casa. Quindi la si può considerare un’espansione della circostanza sopra trattata afferente alla seconda abitazione.
Dove trovo gli interessi pagati del mutuo?
In ultimo, dopo aver passato in rassegna i casi in cui è possibile scaricare gli interessi passivi sul mutuo prima casa e le circostanze in cui tale detrazione non è possibile (attinenti alla seconda abitazione), andiamo ora a vedere dove è possibile visualizzare gli interessi pagati del mutuo. Vi sono in realtà due sezioni apposite che indicano gli interessi passivi: contratto del mutuo e piano di ammortamento. Se poi si tratta di un mutuo a tasso variabile e non fisso, quindi, la percentuale Euribor è stimata poiché soggetta ad eventuali oscillazioni temporali. Detto questo, una volta effettuata la stipula del mutuo, è possibile trovare gli interessi nella rendicontazione periodica. Quindi una ulteriore specifica doverosa in fatto di visualizzazione degli interessi pagati sul mutuo. Quindi, in ultima analisi, ricordiamo che per scaricare i suddetti interessi ci si serve del 730, e delle sue sezioni corrispondenti alla voce E (da E7 ad E12). Per la presa visione degli stessi, invece, si opta per il contratto del mutuo o il piano di ammortamento. Infine, per mutui a tasso variabile dopo la stipula si visualizzano gli interessi nella rendicontazione periodica. Una detrazione che per tante famiglie è importante al fine di recuperare porzione di spesa annuale, e per tanto far rientrare nelle case del nucleo dato una somma utile. Conti che devono tornare ogni qual volta si ha la responsabilità di figli e quindi di una famiglia. Cruciale in tale ottica è la questione prima o seconda casa, che fa tutta la differenza del mondo. Bisogna sempre ricordarsi che mentre la prima è soggetta allo scarico la seconda no, poiché non ritenuta abitazione principale. Inoltre collegare a questo aspetto il calcolo che verte sul 19% della somma annuale maturata di interessi sul mutuo, per un tetto massimo di 4000 euro.